Tra i progetti di investimento previsti dal Fondo complementare al PNRR ci sono anche i finanziamenti per i contratti di filiera e di distretto per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo.
Inizialmente erano previsti tra le misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza finanziato da Next Generation EU, successivamente sono usciti dal perimetro del Recovery Plan trasmesso a Bruxelles e sono confluiti tra le voci del Fondo complementare al PNRR.
Dal 2021 al 2026 saranno a disposizione 1.203,3 milioni di euro (1,2 miliardi) che il Ministero per le politiche agricole e forestali deve utilizzare per finanziarie il regime di aiuto dei contratti di filiera e di distretto, a favore dei seguenti settori:
l’agroalimentare, la pesca e l’acquacoltura, la silvicoltura, la floricoltura e il vivaismo.
Il Decreto fornisce la ripartizione annuale degli stanziamenti per i contratti di filiera e distretto da qui al 2026:
- 200 milioni di euro per l’anno 2021,
- 300,83 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2023,
- 258,81 milioni di euro per l’anno 2024,
- 122,5 milioni di euro per l’anno 2025,
- 20,33 milioni di euro per l’anno 2026.
Il 25% del budget totale di 1,203 miliardi di euro, come stabilito dal Senato in sede di conversione in legge del decreto 59-2021, andrà esclusivamente alle produzioni biologiche italiane, ottenute conformemente alla normativa europea e a quella nazionale di settore.
Le attività per impostare e strutturare i nuovi bandi sono iniziate e come prima mossa il Mipaaf, lo scorso 23 settembre, ha pubblicato una circolare, disponibile sul sito istituzionale nella sezione «Gare», con la quale ha avviato una consultazione tecnica con i vari portatori di interesse, come passo propedeutico per la pubblicazione dei successivi atti.
C’è una complicazione da considerare per utilizzare lo strumento dei contratti di filiera e di distretto: gli investimenti programmati devono superare una soglia minima di 4 milioni di euro e ciò costituisce una barriera non agevolmente superabile, invece, il tetto massimo è di 50 milioni di euro.
Maggiori informazioni su: L’Informatore Agrario n. 31/2021 e www.uipa.it