Il tutto in maniera coerente con quanto previsto nel manifesto di Assisi “Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica”, licenziato il 24 gennaio 2020 sotto l’alta egida morale di Papa Francesco. Partendo dal settore primario, il cluster produttivo che più di ogni altro è chiamato a rispondere alle sfide del nuovo mondo, crescita demografica, climate change, sostenibilità ambientale.
Sfide che il modus operandi del sistema agricolo industriale, radicalmente orientato e incentrato sulla massimizzazione degli input, dell’efficienza produttiva e l’irrilevanza delle esternalità, non è più in grado di affrontare e superare. Da qui l’esigenza di ripensare il modello valorizzando la collaborazione tra enti di ricerca, istituzioni, imprese agricole e mondo della GDO attraverso un utilizzo generativo del digitale e dei dati, che da asset per la reiterazione di modelli di business estrattivi, si dovranno configurare sempre più come commons per la creazione di valore sociale condiviso.
Coniugare innovazione e tradizione, valorizzare quanto di buono conseguito sino ad oggi, mettere a frutto le cosiddette “lesson learned”. All’interno di questa cornice si pone la sfida di Copernico con i suoi venti anni di esperienza sul territorio di Montalcino e il know how acquisito in materia di ambiente, architettura e servizi digitali per l’agricoltura: promuovere un approccio multi-attore, rendere accessibili e utilizzabili nuovi strumenti digitali di agricoltura di precisione (dall’ IOT alle piattaforme), accrescere la competitività e la sostenibilità di distretti e territori a forte vocazione agricola.
GeApp rappresenta il punto di caduta di questa storia aziendale e di queste riflessioni: una piattaforma per la gestione aziendale agricola progettata, sviluppata e implementata con e per gli imprenditori agricoli, di concerto con Enti di Ricerca e Regione Toscana. E che ora si appresta a diventare il più avanzato strumento, anzi ambiente, integrato per la gestione e lo sviluppo delle imprese agricole. Una piattaforma che ambisce non solo a offrire servizi, ma a facilitare lo scambio e la condivisione di informazioni e buone pratiche tra agricoltori, promuovere progettualità congiunte, rendere più accountable gli agricoltori nei confronti di finanziatori, stakeholder e opinione pubblica.